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Attualità

 

La Sua è una materia che, se affrontata a distanza, può risultare estremamente difficile. Quali sono stati gli ostacoli più grandi (didattici e tecnici) che ha riscontrato in questi mesi di DAD?

La difficoltà credo si siano presentate per tutte le discipline, per studenti e professori. Volendo fare un discorso ideale il lavoro del docente nella prima fase di chiusura consisteva nell’ipotizzare, chiedere, interpretare quali fossero le difficoltà dei suoi studenti in questa “rivoluzione”. Questo sul piano che potremmo chiamare didattico-relazionale. Mi accorgo però che sto facendo una considerazione “a posteriori” riandando all’esperienza del primo periodo, il più duro per tutti. Perché noi docenti condividevamo con gli studenti la situazione di una scuola sospesa letteralmente al cloud.

Continua a leggereIntervista sulla DAD al prof Federico Lecchi

Lei è stato uno dei primi docenti a tenere lezioni a distanza; cosa ha trovato di nuovo ed incoraggiante nel tenere lezioni via internet, e quali aspetti della DAD, invece, hanno deluso le sue aspettative?

Quando, circa un anno fa, la scuola cominciò a sospendere le attività in presenza, mi attivai praticamente subito per organizzare le lezioni a distanza, mettendo a frutto alcuni tentativi che avevo svolto negli anni precedenti. Ho una passione per l’informatica e ho sempre cercato di coniugarla con l’altra mia passione, l’insegnamento e la ricerca nelle lingue classiche. La cosa che mi ha entusiasmato fin da subito è stata utilizzare tutte le potenzialità della didattica a distanza (videocollegamento, compiti a distanza, documenti condivisi, ecc.), soprattutto perché potevo rimanere in contatto con gli studenti anche in una situazione un po’ difficile. Ho trovato deludente la solitudine in cui ho svolto queste attività: a tutti piace condividere il proprio lavoro ma, nell’ambito delle tecnologie, molti docenti alternano tra scarsa esperienza e sospetti generici.

Continua a leggereIntervista sulla DAD al prof. Luca Giancarli

Sono in molti a dire che “i migliori anni della nostra vita” sono quelli che ognuno vive mentre frequenta il liceo, o, più in generale, durante le scuole superiori, di qualsiasi indirizzo o scuola si tratti. Il liceo non solo offre a noi ragazzi la possibilità di crescere, di capire il mondo, di sognare e di iniziare a pensare alla persona vorremmo essere in futuro, ma anche di fare tutte queste cose insieme ai nostri amici, a coloro che condividono con noi la nostra quotidianità e con essa, i nostri pensieri e i nostri sentimenti. Per questi motivi, il periodo che  noi studenti stiamo vivendo sarà unico nella nostra vita e irripetibile. La scuola riesce, quindi, a renderci così spensierati (anche se, molto spesso, nemmeno ce ne accorgiamo) che, una volta cresciuti, rimpiangeremo quei momenti e li ricorderemo con il sorriso. Infatti, anche se apparentemente ci può sembrare di sentirci sempre stanchi e affaticati tra i compiti e le interrogazioni, in realtà, sappiamo che gli anni dell’adolescenza rappresentano libertà, tanta energia e voglia di sperimentare e vivere nuove e diverse avventure, se così possiamo chiamarle. Quindi, sta a noi ragazzi vivere al meglio ogni singolo istante di questo fantastico periodo della nostra vita, fino a quando non arriveremo alla fine di questo ciclo che dura ben cinque anni,con la temibile prova di maturità. Sono sicuramente molti i momenti e le situazioni che per questo tempo potremmo sperimentare e vivere pienamente, nonostante la Pandemia che ora ci troviamo ad affrontare. Ma quali sono le esperienze che ognuno dovrebbe vivere  almeno una volta prima di essere costretti a lasciare il Liceo?

Continua a leggereLa scuola ai tempi del Covid: Cose da fare prima di finire il Liceo

“I did it all. I did it all. I owned every second that this world could give, I saw so many places, the things that I did…Yeah, with every broken bone, I swear I lived”

Questa è una parte della canzone del gruppo One Republic chiamata “I lived.”

La canzone nasce come un invito a vivere la vita con tutta la grinta e con il desiderio di assaporare ogni secondo fino in fondo.

Ho scelto di prendere spunto da questa canzone, perché durante il primo lockdown mi è capitato spesso di cantarla a squarciagola nella mia camera, sognando di essere sulla spiaggia con le mie amiche, senza mascherina e senza la paura di poter contrarre il virus.

Continua a leggereLa scuola ai tempi del Covid: I swear I lived

«Noi ci eravamo già abbastanza allontanati dalla socializzazione con l’informatica, diciamolo chiaramente. Non avevamo bisogno del Covid, per creare un’altra forma di distanziamento. Perché da tempo molti giovani parlano attraverso il computer, molta gente lavora avendo davanti a sé non il prossimo, ma uno schermo. L’informatica ha già creato un distanziamento sociale, una comunicazione che non è guardarsi in faccia, uno di fronte all’altro. La relazione si è già diluita nella configurazione informatica che non è più un io e te, ma io e la tua rappresentazione nello schermo che sta davanti a me.»

Estratto dall’intervista di Walter Veltroni a Umberto Galimberti (dal Corriere della Sera del 17/11/2020)

Continua a leggereLa scuola ai tempi del Covid: L’illusione di uno schermo

La realtà di una donna come tante… che ha riscritto la propria storia e quella del nostro paese.

FEDERICA ANGELI

Due spari. Una colluttazione in strada. I volti che fanno capolino dalle finestre, che gettano sguardi incuriositi e titubanti alle strade buie sotto di loro. Ma le finestre sono subito serrate. Basta un’intimazione. “Tutti dentro! Lo spettacolo è finito”, e le persone si nascondono nuovamente nelle proprie case, impaurite dal loro stesso sguardo che mai come in quel momento poteva rivelarsi indiscreto, curioso, pericoloso. Ma quello di Federica Angeli lo è sempre stato.

Continua a leggere“Lotta in nome della giustizia”

“Gli studenti del nostro Liceo guardano le serie tv? Quante ore spendono guardandole? Quali preferiscono?”

Queste sono solo alcune delle domande che la redazione ha posto a tutti gli alunni del liceo tramite un sondaggio. È stato molto piacevole vedere come in molti siano stati interessati a rispondere ad esse, tanto che sono state totalizzate ben 429 risposte totali.

Ecco di seguito i risultati ottenuti:

Gloria Cerioni

Continua a leggereUn sondaggio sulle serie TV