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II Seminario regionale del Liceo economico sociale “Insieme coltiviamo l’umanità”

Il 15 marzo scorso si è svolto in videoconferenza il seminario “Insieme coltiviamo l’umanità”, organizzato dal Liceo Economico sociale “Vittorio Emanuele II” di Jesi. L’evento è stato ideato con l’intento di riprendere il dialogo fra i LES della rete Marche, un appuntamento diventato sporadico a causa delle difficoltà legate alla pandemia, per condividere riflessioni e esperienze formative in consonanza con gli obiettivi del nostro percorso di studi.


Il pensiero di fondo che ha unito i diversi interventi trova la sua espressione nel manifesto realizzato dalla nostra insegnante di Storia dell’Arte, la Prof.ssa Sabrina Tacconi, L’immagine proposta pone in evidenza l’importanza del contributo di ogni singolo individuo nella costruzione di un progetto teso al bene comune, percorrendo una strada in cui siano chiari e condivisi i valori che stanno a fondamento della nostra comunità. In questo cammino, ognuno è chiamato a collaborare, divenendo protagonista e promotore di comportamenti, atteggiamenti, modi di vivere consapevoli e virtuosi. È di modi di essere rispondenti al presente, l’argomento approfondito dal Prof. Domenico Simeone, docente di Pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, da cui il seminario ha preso il via. Il Professore si è incentrato sul ruolo dell’educazione in un mondo attraversato da sempre nuovi sconvolgimenti. Se, infatti, la prima finalità della scuola è educare alla vita, in un tempo così delicato e difficile, questa sembra essere sempre più una fatica di Sisifo. Pertanto è stata preziosa la sollecitazione del Prof. Domenico Simeone a riaccendere il desiderio di educare, di educare i nostri ragazzi all’umanità e quindi ad essere cittadini del mondo. Per educare bisogna prestare attenzione all’altro, prendersene cura, ma anche custodire il patrimonio della nostra cultura, perché è proprio dell’educazione coltivare la ricchezza, la bellezza e la gioia di vedere l’altro. Al tal fine, il Prof. Simeone ha sollecitato tutti noi docenti a riflettere quanto sia essenziale l’aperta collaborazione con i propri allievi, i loro genitori e con i colleghi, la valorizzazione del principio e della pratica della solidarietà attraverso lavori di squadra e la volontà di osservare i comportamenti e i lavori degli allievi per capirli e meglio accompagnarli nel loro percorso.

A seguire, la Dott.ssa Patrizia de Socio, referente della rete nazionale LES, con la presentazione degli Atti del Convegno del 14-15 dicembre 2020 avvenuto in piena pandemia, ha evidenziato come la particolare situazione sia stata di stimolo per approfondire i temi che costituiscono il LES, come l’educazione civica, la cittadinanza globale, l’economia e l’interculturalità e le disuguaglianze.

Proprio alcuni di questi temi sono stati trattati dai relatori al fine di ribadire l’idea di una scuola che accompagni studentesse e studenti a sviluppare competenze trasversali utili ad orientarsi autonomamente nell’ambiente sociale, a raccogliere la sfida della complessità e a prendere decisioni, sia individuali che collettive, consapevoli, efficaci e responsabili, in un mondo in continua trasformazione, per essere costruttori di una società equa e sostenibile.

La Dott.ssa Bianca Maria Ventura ha illustrato la cornice teorica del Progetto “Crescere nella cooperazione” volto a promuovere nella Scuola la cultura cooperativa, un modello sia economico che relazionale, in cui si sperimenta l’importanza dell’aiuto reciproco e del senso di responsabilità al fine di maturare senso civico ed etico.

È stata poi la Prof.ssa Daniela Pieragostini ad esporre significative esperienze più che decennali come Referente di PCTO al LES Perticari di Senigallia, sperimentate in chiave cooperativa per avvicinare scuola e mondo del lavoro.

La Prof.ssa Katya Mastantuono, vicepreside presso l’Istituto Cuppari Salvati di Jesi, esperta in progettazione territoriale integrata al servizio delle comunità locali per i settori della formazione, agricoltura sociale e coesione sociale, ci ha accompagnato nella esplorazione di alcuni cambiamenti del paradigma del lavoro tradizionalmente inteso. La pandemia ha infatti cambiato l’organizzazione fisica e mentale dell’habitat lavorativo non solo dal punto di vista economico o digitale, ma anche i rapporti di potere verticali che diventano sempre più fluidi e flessibili.

Il Prof. Tommaso Cioncolini ha presentato il Progetto VolontarJa, che ha visto la collaborazione tra il Comune di Jesi, il Coordinamento delle associazioni di volontariato Ambito 9, docenti universitari e delle Scuole secondarie di secondo grado della nostra Città. L’incontro tra soggetti appartenenti a mondi diversi ha reso possibile un’offerta formativa transdisciplinare ad alto contenuto esperienziale avviata per aiutare le alunne e gli alunni a comprendere l’alto significato sociale e culturale espresso dal mondo del volontariato.

La Dott.ssa Giulietta Breccia e il D.S. Luigi Frati hanno affrontato un altro tema proprio del LES: l’internazionalizzazione. La Dott.ssa Giulietta Breccia, dalla nascita del nostro corso di studi, ha fortemente contribuito alla promozione dell’internazionalizzazione dei curricoli, potenziando la crescita linguistico- metodologica dei Docenti DNL delle Classi di indirizzo del LES. Come ribadisce la Dott.ssa Breccia, in mezzo a tale società fluida, l’educazione interculturale è essenziale per fare fronte alle molteplici sfide della complessità, tramutandole in reali opportunità di arricchimento e di crescita individuale e collettiva. Il D.S. Luigi Frati, del Liceo Galilei di Jesi, ha concluso quindi il seminario illustrando l’impostazione innovativa data al piano di internazionalizzazione. Nel suo liceo si è infatti immaginato e si sta gradualmente realizzando un percorso pluriennale di esperienze didattiche e progettuali rivolte al personale e agli studenti. Essere “cittadini del mondo” significa, infatti, anche promuovere la capacità di comprendere le culture lontane e coltivare quella capacità di immaginare in maniera simpatetica che rende possibile capire idee e scelte diverse dalle proprie. È questa una formazione essenziale per l’assunzione della responsabilità civile e per favorire il dialogo interculturale. Come ci ricorda Martha Nussbaum, non si può imparare tutto del mondo, ma ognuno può imparare abbastanza cose per oltrepassare le barriere create dalle lingue e sentirsi consapevolmente parte di una comunità-mondo. In Coltivare l’umanità, la filosofa si interroga sul ruolo dell’educazione in un mondo in cui la globalità è ormai l’orizzonte cognitivo con il quale i nostri ragazzi devono confrontarsi. Pertanto deve tendere ad una dimensione globale, un percorso formativo che prepari alla vita, un percorso che il LES cerca di migliorare condividendo esperienze significative. La partecipazione al corso da parte delle scuole della rete regionale e di alcune della rete nazionale ha confermato quanto sia necessario riprendere a lavorare insieme, cooperare e favorire lo scambio di esperienze positive per coltivare l’umanità.

Rosella Bartolini