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Intervista sulla DAD Alla prof.ssa Elena Pesaresi

La pandemia e l’istruzione: intervista alla professoressa Elena Pesaresi, docente di educazione fisica.

 

“I campionati studenteschi erano un ottimo confronto del livello atletico degli studenti, oltre che una fonte di sfogo e divertimento. Ritiene che l’assenza di questo tipo di iniziativa abbia danneggiato l’interesse, la partecipazione e lo stimolo nei confronti della sua materia e della scuola in generale?”

Data la pandemia i campionati sportivi studenteschi non si sono potuti svolgere. Di conseguenza è venuta a mancare la competizione, il confronto, l’adrenalina, la voglia di mettersi in gioco, tutta una serie di situazioni ed emozioni che permettono ai ragazzi di vivere le gare come momento di crescita e di riflessione.

“La sua è la materia che è stata colpita maggiormente, si è trovata costretta a modificare totalmente lo svolgimento delle lezioni riducendo questa disciplina da pratica a teorica. Come ha vissuto questo cambiamento? Che tipo di riscontro ha percepito da parte degli studenti? Se le è capitato, ci racconti un episodio divertente avvenuto in DAD, qualche figuraccia fatta dagli studenti.”

L’insegnamento delle scienze motorie che vuole combattere la sedentarietà e promuovere l’adozione di sani stili di vita per il benessere dei giovani, a causa dell’emergenza sanitaria ha subito un rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi della disciplina. Tutta la parte pratica inerente ad aumentare le competenze di base delle discipline sportive, la socializzazione, l’aggregazione e l’integrazione non si è potuta svolgere. Vedere gli alunni seduti davanti ad un computer invece che in palestra è stato davvero triste e ad ogni lezione i ragazzi apparivano sempre più spenti. Il clima non era certo invitante e abbiamo provato quindi a stimolare la partecipazione parlando dei benefici dell’attività fisica e approfondendo gli aspetti teorici dell’atletica leggera e delle discipline sportive. A questo proposito ad un alunno è stato chiesto dove fosse effettuata la rincorsa del salto in lungo. La sua risposta è stata assai divertente ed originale: “Sulla strada asfaltata.!”. Ad un’altra ragazza ho domandato come venisse svolta la staffetta 4x400m e lei con totale sicurezza affermò che in questo tipo di staffetta ogni atleta corre 400 metri per 4 volte!

“Che cosa può aver portato di positivo agli studenti questa DAD? Come pensa che influirà sul nostro futuro l’esperienza vissuta dagli alunni in questi ultimi due anni (sia in positivo, che in negativo)? Cosa ne ha pensato del ritorno a scuola in modalità 50%? Quali sono secondo lei i pro e i contro? Può essere considerata soddisfacente oppure avrebbe preferito continuare la scuola in altre modalità? Come pensa che questa divisione possa influire sull’unità, sulla collaborazione e sul sostegno nei rapporti tra gli studenti?”

Ritengo che nonostante la situazione difficile i ragazzi grazie alla loro capacità di recupero supereranno questa criticità. Penso che il ritorno a scuola in presenza, sebbene al 50%, sia importante per il contenimento della diffusione del virus poiché riduce la possibilità di contagio.

Intervista a cura di Aurora Ferazzani, progetto svolto in collaborazione dalla IV B 2020-21