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Intervista sulla DAD Alla prof.ssa Francesca Bertolissi

La pandemia e l’istruzione: intervista alla professoressa Francesca Bertolissi.

 “Lei è stata una delle prime docenti a tenere lezioni a distanza, che cosa ha trovato di nuovo ed incoraggiante nel tenere lezioni via internet? Quali aspetti della DAD hanno deluso le sue aspettative?

Quando a marzo del 2020 il Presidente della regione prima e il Presidente del Consiglio poi decisero di chiudere le scuole per il diffondersi dei contagi, immaginando che la situazione sarebbe durata un periodo di tempo non troppo breve, pensai che la cosa migliore per i miei alunni fosse quella di mantenere una parvenza di normalità. All’inizio fu perfino emozionante svolgere delle lezioni che tenevano impegnati gli alunni e me e che ci permettevano di trascorrere meglio quei lunghi giorni chiusi in casa e di affrontare insieme questa nuova e tremenda situazione. 

“Come è stato insegnare alle nuove classi la grammatica latina/greca e la traduzione? Che metodi ha utilizzato per fronteggiare il problema?”

Quando, a novembre dell’anno dopo,  è ripresa la didattica a distanza, ho tentato di organizzare il controllo del lavoro di traduzione attraverso la consegna dei compiti tramite foto inviate dagli studenti su whatsapp o via email. Se, da un lato, il lavoro costante sui dispositivi elettronici ha permesso di procedere abbastanza speditamente nel recupero delle carenze, purtroppo l’uso continuo di tali dispositivi ha  affaticato molto la vista degli alunni…

“Che metodi ha utilizzato per fronteggiare il problema? Che riscontro ha avuto da parte dei ragazzi?”

Nel passato anno scolastico, a settembre i ragazzi erano stati molto contenti di riprendere le lezioni in presenza e, quando due mesi dopo, si è tornati in didattica a distanza,  devo dire che l’entusiasmo è diminuito. Gli alunni, però,  si sono impegnati con serietà e hanno cercato di fare del loro meglio.

“Se le è capitato, ci racconti un episodio divertente avvenuto in DAD, qualche figuraccia fatta dagli studenti.”

Episodi divertenti ce ne sono stati tanti, come l’intrusione improvvisa nella lezione di fratellini e sorelline o cani e gatti che giravano per le stanze. Al momento dell’appello alle 7.55 se ne sono viste delle belle. Alunni a cui la sveglia non aveva funzionato e che si presentavano ancora in pigiama e forse senza neanche la colazione. Nonni che chiedevano qualcosa ai nipoti, e questi costretti a rispondere con un tono di voce un po’ elevato. Consegne di pacchi con scampanellate a tutte le ore…

“È risaputo che questo è stato un periodo molto duro, sia per i professori che per gli studenti. Ognuno di noi ha sofferto a modo suo per la forte pressione dovuta sia alla situazione di per sé, che all’elevato carico di lavoro. Quale consiglio ed incoraggiamento si sente di dare agli studenti della nostra scuola?”

Nutro profonda ammirazione per la forza che voi ragazzi avete dimostrato in questo periodo così difficile e lungo. Siete stati privati della possibilità di stare insieme e del contatto umano e, nonostante tutto, tornando a scuola a settembre, il vostro entusiasmo è stato travolgente. A quanto pare si dovrà resistere ancora per un po’ di tempo, augurandosi che la situazione torni alla normalità anche grazie ai sacrifici che ognuno di voi ha fatto.

“Cosa ne ha pensato del ritorno a scuola in modalità 50%? Quali sono stati secondo lei i pro e i contro? Può essere considerata soddisfacente oppure avrebbe preferito continuare la scuola in altre modalità? Come pensa che questa divisione possa influire sull’unità, sulla collaborazione e sul sostegno nei rapporti tra gli studenti?”

Il rientro a scuola nella modalità del 50% ha avuto sicuramente i suoi vantaggi perché ha permesso una minore diffusione del contagio. Gli alunni, però, hanno sentito il peso della ripresa delle lezioni in presenza a causa di un elevato numero di verifiche. Come sempre, una buona soluzione è partita proprio da loro, che si sono organizzati con interrogazioni volontarie da parte degli alunni in DAD, mentre gli alunni in presenza svolgevano verifiche scritte. Questo ha permesso a tutti di non perdere l’entusiasmo del ritorno a scuola.

Intervista a cura di Aurora Ferazzani, progetto svolto in collaborazione dalla IV B 2020-21