ippogrifo

Intervista sulla DAD Alla prof.ssa Lucia Zannini

La pandemia e l’istruzione: intervista alla professoressa Lucia Zannini, docente di storia dell’arte.

 “Le gite di istruzione sono state annullate improvvisamente. In particolare, per quanto riguarda la sua materia, è indubbio che il non poter visitare i musei e il non poter così ammirare direttamente le opere e i luoghi studiati, sia stata una grande perdita per noi studenti. Come ha vissuto ciò? Che tipo di ripercussione pensa che abbia avuto sui ragazzi?”

In questa situazione di pandemia, i giovani sono stati privati di tante esperienze di vita, tra cui anche di quelle culturali e formative. Certo manca la scuola, mancano le lezioni in classe, ma ci mancano anche le visite di istruzione, le gite scolastiche che potrebbero essere considerate momenti solo di svago e di allontanamento dagli impegni scolastici. Abbiamo perduto, invece, occasioni importanti di conoscenza, per entrare in contatto diretto con la Bellezza, la Cultura, il Nostro patrimonio artistico! Rimanere colpiti nel vedere direttamente una testimonianza artistica o del Passato, essere coinvolti emotivamente in vicende storiche fino quasi a riviverle…penso che vi sia capitato di provare questo nelle vostre visite di istruzione!!!! Allo stesso tempo si sono perdute quelle occasioni di evasione in cui si può stare con i compagni di classe senza tensioni e paure, momenti in cui si stringono maggiormente le amicizie, si condividono giornate piacevoli e nasce una complicità che non si dimenticherà più…

Ecco, questo è venuto meno, e sebbene sembri non essere essenziale, credo sia un tassello importante per la vostra crescita e la vostra formazione: si tratta di esperienze in cui ci si rapporta con l’autonomia, con l’altro, anche con colui con cui non vorremmo avere un rapporto di amicizia, e magari poi si scopre che è pure simpatico!!! Sento molto la mancanza di quelle belle uscite organizzate dalla nostra scuola perché comunque sono momenti per trascorrere con i miei alunni la giornata, a volte più giorni e quindi serate, condividere con i ragazzi scelte,e interessi che a scuola non possono manifestarsi con facilità. Soprattutto ho vivo ricordo della condivisione di forti emozioni davanti a opere d’arte che si erano studiate precedentemente in classe e poi si vedono insieme, momenti che riempiono gli occhi e il cuore. Che bei momenti! Spero di poterli rivivere!

“Pensa che l’assenza di attività extrascolastiche inerenti alla sua materia, come ad esempio il progetto FAI, abbia ridotto l’interesse degli alunni nei confronti dell’arte e lo stimolo allo studio di questa disciplina?”

È davvero triste per tutti che attività extrascolastiche belle e interessanti come quelle organizzate dal FAI di Jesi, ma anche quelle dell’Archeoclub di Jesi e della Pinacoteca Civica di Jesi che abbiamo intrapreso e vissuto negli anni precedenti, siano state sospese, così interrompendo quelle esperienze che permettono di entrare a diretto contatto con le opere d’arte e di divulgare la loro storia ai visitatori. Credo però, che tale situazione non riesca a diminuire l’interesse per l’Arte, non riesca a scalfire quella passione che intende valorizzare la Nostra Storia e le Nostre radici; anzi penso che la mancanza di queste attività e la nostalgia per tali eventi possano far crescere ancor più il desiderio di scoprire le bellezze del patrimonio culturale, di valorizzarle e di studiarle per farle conoscere nelle prossime occasioni.

“Se le è capitato, ci racconti un episodio divertente avvenuto in DAD, qualche figuraccia fatta dagli studenti.”

Nessuna figuraccia direi, da parte dei miei studenti, piuttosto posso raccontare degli episodi molto divertenti. Molto spesso mentre spiegavo ho sentito diversi miagolii e dei versetti lamentosi di cagnolini, così mi interrompevo e facevo con molto piacere la conoscenza di questi amorevoli animaletti che erano di compagnia ai rispettivi padroni, accoccolati sulle loro gambe o che si arrampicavano sulla tastiera del computer per avere un po’ di attenzione. Poi per ben due volte mi è capitato questo episodio buffo con due ragazze diverse. Sto interrogando in didattica a distanza, quando sento suonare alla porta della alunna interrogata. Dopo un primo momento di incertezza in cui il campanello continua a suonare con insistenza, interrompiamo, la ragazza vede che è un corriere che sta portando un pacco e chiede il permesso di andare ad aprire tra l’ilarità di tutti i compagni di classe. Ad una di queste alunne poi chiedo spiritosamente che cosa le sia arrivato, e lei risponde che era il regalo di Natale per una sua amica, una compagna di classe lì presente alla quale dice che non le avrebbe potuto dare quel regalo perché mentre rientrava in casa per far presto e tornare a lezione,il pacco le è caduto e il regalo di Natale si è rotto!

“È risaputo che questo è stato un periodo molto duro, sia per i professori che per gli studenti. Ognuno di noi ha sofferto a modo suo per la forte pressione dovuta sia alla situazione di per sé, che all’elevato carico di lavoro. Quale consiglio ed incoraggiamento si sente di dare agli studenti della nostra scuola?”

È vero, siamo stati tutti travolti da eventi inaspettati di fronte ai quali abbiamo dovuto mutare completamente la nostra vita, le nostre abitudini per collocarci in una realtà nuova. Il rapporto con gli altri si è profondamente modificato, la modalità di vivere la scuola si è trasformata. Oltre la preoccupazione e la paura si è dovuto affrontare un notevole cambiamento sotto ogni punto di vista. Non avremmo mai immaginato di affrontare una situazione del genere, siamo stati scaraventati come in un’altra dimensione!! Le nostre certezze e le nostre consuetudini sono andate in frantumi. La vita ci ha posto davanti a questa esperienza che inevitabilmente si deve fronteggiare!!! Mi vengono in mente questa immagine e questa riflessione:noi tutti potremmo identificarci con un giovane cavaliere protagonista di una di quelle storie che magari avete studiato, come la storia di San Giorgio che salva la principessa difendendola dal drago, ad esempio. Così immedesimiamoci :….come lui che deve lottare per uccidere quel mostro, simbolo del male, dell’oscurità e dell’irrazionalità, proprio come lui, contro le avversità, responsabile e capace di prendere decisioni riguardo la propria vita senza farsi influenzare da voci fuorvianti, così tutti noi in questo momento vogliamo lottare e salvare la Bellezza del Futuro, della Solidarietà, dell’Amicizia, dell’Amore per la vita. Cari ragazzi avete la grande fortuna di continuare a studiare e di frequentare le lezioni; tale impegno scolastico anche se faticoso e pesante in queste modalità, è da pensare come la migliore arma per la vostra lotta che culminerà sicuramente con una vittoria luminosa!!!

 

“Nella sua personale esperienza possono le conoscenze e la passione di un professore passare attraverso un monitor? Quali sono stati i momenti in cui ha percepito maggiormente la vicinanza dei suoi studenti?”

Sicuramente il rapporto che si instaura a scuola tra docente e alunni è magico e totale; secondo me, l’insegnante consegna e affida ai ragazzi le sue conoscenze come beni preziosi che arricchiscono l’esistenza di ognuno, certo all’interno di una modalità che si vive con fatica e ansia inevitabilmente, ma che crea, in maniera altrettanto inevitabile un legame forte e duraturo con la Cultura, con il sapere scientifico, con il Bello. Tutto questo passa tramite esperienze sensoriali ed emozionali che dominano le quotidiane situazioni in classe. Pertanto tramite un monitor tutto è raggelato , distante sia fisicamente che emotivamente, però dalla mia esperienza diretta ho potuto vedere che se permangono in voi ragazzi il giusto impegno e il piacere di apprendere, si può continuare quel rapporto edificante tra docente e alunni. Anzi credo che tale rapporto si possa intensificare in questo periodo di pandemia, dato che solo quando ci manca qualcosa o qualcuno ne scopriamo il vero valore! La vita a scuola è considerata così noiosa, pesante e inconsistente, ora invece che ne siamo lontani, comprendiamo quanto sia importante. A dire il vero, spesso ho percepito che i miei alunni durante le lezioni potessero distrarsi facilmente al di là del monitor, ma ancor più ho sentito il loro bisogno di non interrompere legami, di continuare a comunicare. All’inizio di ogni lezione vedere e sentire che i ragazzi erano presenti in salute, era già una grande gioia e sollievo. Per essere più vicina ai ragazzi, nella primavera scorsa, del 2020, inviavo ogni fine settimana in ogni gruppo whatsapp delle diverse classi un’immagine di un’opera d’arte oppure un video di una performance o di un brano musicale perché volevo condividere con loro un momento di Bellezza per allontanarci anche per pochi attimi dal buio del lockdown. I ragazzi mi rispondevano con la loro vicinanza inviandomi diversi emoticons buffi e divertenti oppure teneri e simpatici.

 

Intervista a cura di Aurora Ferazzani, progetto svolto in collaborazione dalla IV B 2020-21