ippogrifo

Jesi torna alla conquista della Sicilia

Dopo quattro lunghi anni, il Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” ha avuto nuovamente la possibilità di occupare la leggendaria terra di Scilla e Cariddi; peccato per le sue reclute, le quali non erano sicuramente le migliori per intraprendere questa missione di conquista che già aveva conferito in passato tanta gloria a comandanti come Corvino Messalla. Si dice, infatti, che le due legioni inviate con grande speranza dal console Floriano Tittarelli, pur essendo piuttosto numerose, non fossero così impavide come quelle dei loro maiores, anzi pare che si dedicassero a frequenti e lunghe dormite. Ciononostante, i risultati sono stati così strabilianti e all’altezza delle aspettative da rendere indimenticabile questa esperienza.

La legione A

Sicuramente, c’è stato un momento di esitazione e paura quando il messaggero ha comunicato al console che l’ira degli dei aveva portato l’Etna all’eruzione, un segno ovviamente presagito non molto bene dalla popolazione locale che temeva che le proprie legioni potessero incorrere in temibili pericoli. Fortunatamente, però, ad eccezione di una partenza ritardata, di problemi non ce ne sono stati e questo viaggio d’istruzione alla conquista della patria di Pirandello è proceduto senza troppi intoppi, iniziando con una perlustrazione notturna (così da non attirare l’attenzione) in quel che sarebbe stato, il giorno seguente, il territorio di combattimento: l’isola di Ortigia. Una terra, quest’ultima, da cui giungono spesso racconti mitici che la descrivono come una località abbondante di ricchezze e come il centro della vita commerciale della città di Siracusa. La visita guidata, che comprendeva oltre allo stesso centro storico anche il parco archeologico, ha potuto regalare diverse perle indimenticabili grazie alla guida Mariella la quale, dopo aver descritto Caravaggio come “un tipo piuttosto turbolento, molto turbo e poco lento”, ha condotto le due legioni della A e della B prima presso il lungomare e poi all’interno del vasto parco archeologico che comprende oltre al meraviglioso teatro anche le famose latomie siracusane e l’orecchio di Dionisio. Proprio di fronte a quest’ultimo le due legioni si sono messe in posa per una bellissima foto di gruppo, prima di addentrarsi nelle sue profonde tenebre dove, grazie ad un affascinante lavoro dell’eco, “nulla si vede, ma tutto si sente”. Forse, però, quel che rimarrà di più di ogni altra cosa negli animi degli studenti è la rappresentazione del dramma euclideo “Prometeo Incatenato”, questa volta diretto da Leo Muscato. Il risultato finale, infatti, è stato così epico e coinvolgente da rendere confusi alcuni dei nostri soldati, che per un breve momento, alla fine dello spettacolo, non sono riusciti a trovar più la giusta via, allontanandosi dal punto di ritrovo prestabilito. Ma nonostante la tarda ora, nell’accampamento ad attendere i nostri combattenti non c’era solo la cena, ma anche una torta a sorpresa per festeggiare i genetliaci dei due neomaggiorenni Francesca e Matteo.
Compiute le dovute celebrazioni, le legioni hanno potuto procedere verso Taormina, dove sono riusciti ad ammirare oltre al famoso teatro antico anche i giardini pubblici della città, luogo in cui risiedeva Lady Florence Trevelyan, prima amante di re Edoardo VII d’Inghilterra e poi addirittura proprietaria dell’Isola Bella. Dopo la visita guidata, tutti si sono fatti trasportare dalla meravigliosa atmosfera che si respirava a Taormina e nessuno è riuscito a tirarsi indietro dal trascorrere il tempo, che restava cibandosi di arancini e granite siciliane di ogni sorta. Tutto ciò almeno finché non si sono spostati a Catania, dove hanno potuto vedere i monumenti d’interesse della città, dalla Piazza del Duomo al Teatro Antico Greco-Romano, non senza però passare prima in una via dove la professione più gettonata non era altro che quella del necroforo, meglio noto come becchino…
Trascorsa la notte tra il caldo delle coperte, le due legioni hanno intrapreso l’ultimo lungo viaggio verso Agrigento, presso la Valle dei Templi, dove sono rimasti fino all’ora di pranzo. La vista, che ha accolto i protagonisti di questa avventura, era maestosa ed era destinata a stupirli ancora di più man mano che si fossero addentrati nel sito archeologico agrigentino, la visione di questi templi immensi – che stanno ancora in piedi nonostante i secoli che passano – dimostrando la genialità degli architetti antichi, e che si può sempre superare tutto nonostante le molte difficoltà. La meraviglia che ha colpito tutti i ragazzi, dal primo all’ultimo, è ineffabile: il tempio della Concordia (protagonista anch’esso come l’orecchio di Dionisio di una lunga serie di foto), quello di Ercole o quello imponente di Giove, che in origine aveva le dimensioni di un campo da calcio, hanno generato all’interno di ogni nostro soldato un potente turbinio di emozioni e sentimenti.

La legione B

Per concludere questa impresa di conquista andata piuttosto bene, i ragazzi hanno deciso poi di concedersi un’ottima pizza in collettività prima di tornare ad Ortigia per un’ultima volta. Una scelta quest’ultima che, forse, si sarebbe potuto evitare, nonostante abbia permesso ad alcuni di vedere il“Seppellimento di Santa Lucia”di Caravaggio, dato che il ritorno è stato piuttosto turbolento. Tornati in albergo, però, i ragazzi di entrambe le legioni non hanno potuto che godere questi ultimi attimi cantando tutt’insieme un’ultima volta.

Jonathan Barchiesi, IV A LC 2022/2023