ippogrifo

Mutamenti celesti

In scena i ragazzi del laboratorio teatrale del liceo classico, delle scienze umane ed economico sociale.

Si è svolto martedì 20 febbraio al Teatro Cocuje di Jesi, lo spettacolo Mutamenti celesti, interpretato dai ragazzi del gruppo “veterani” del laboratorio teatrale della nostra scuola.  

Si tratta di una riduzione dalle Metamorfosi di Ovidio, a cura della prof.ssa Patrizia Taglianini, con la regia di Gianfranco Frelli, in cui i ragazzi si sono cimentati in alcuni dei più famosi miti antichi: dal caos primordiale alla guerra di Troia. Il filo conduttore che lega tutti i personaggi è la drammaticità di un destino di morte e dolore a cui nessuno sembra poter sfuggire, e che si manifesta attraverso la violenza e l’orgoglio. Sono tragiche storie d’ amore ambientate nel mondo degli dei e degli uomini, travolti dalle passioni e dal destino. I ragazzi hanno interpretato con grande emozione questo testo in versi, in cui si alternavano monologhi e dialoghi a parti corali, come nell’antica tragedia greca. All’ inizio dello spettacolo tutti gli attori erano nascosti sotto un telo bianco, perciò per una volta il pubblico non poteva vederli ma loro vedevano il pubblico.

Per tutti loro recitare è una sfida, un sogno di infanzia che si realizza, un divertimento, un modo per conoscersi e mettersi alla prova di fronte alle difficoltà, oppure una conferma della propria forza interiore e una emozione da vivere insieme in un luogo magico. Questo è quello che ognuno degli interpreti dice della sua esperienza:

Ognuno di noi ha mille facce in sé, basta dargli sfogo

Recitare è la capacità di fingere senza fare finta

Recitare è essere felici di buttarsi a capofitto

L’ amore non ha sempre un bel finale, dipende da ciò che decide il destino

Recitare non è essere emotivi ma trasmettere una emozione

L’ansia era tanta ma la passione per la recitazione era più forte

Non avendo mai frequentato un corso di recitazione e avendo grande successo il primo anno, ho deciso di rimettermi alla prova

Ho avuto il desiderio di essere qualcun altro

Ho acquisito maggiore fiducia in me stessa

Mi sono divertito molto ed è stato più facile dell’ anno scorso

Avere voglia di mostrarsi e contemporaneamente avere paura di farlo davvero

I personaggi non sono mai solo di fantasia quando li interpreti: è come dargli vita

Avendo la passione per la recitazione fin da quando ero piccola ed avendo trovato la possibilità di farlo, mi sono lanciata

Recitare è un modo per esprimere noi stessi facendo vedere le ansie e paure e questo è terapeutico

Ho iniziato il teatro per imparare a stare davanti a tante persone senza avere paura

Grazie a questa opportunità che ci hanno dato la professoressa Taglianini e Frelli sono riuscita a scoprirmi più a fondo, mentre aspettavo di entrare in scena riuscivo a sentire tutte le emozioni che avevo in corpo, ma appena salita sul palco il vuoto… niente ansia, pensavo solo a recitare al meglio e finita la mia scena mi sentivo felice. Tutti gli applausi finali mi hanno regalato un calore immenso che spero di riprovare al più presto.

Recitare è una via di fuga quando non voglio pensare

Ogni volta che  ho le prove di teatro mi sento sempre più felice

E’ stato strano vedere come due emozioni opposte come la paura e la felicità abbiano potuto coesistere

Personalmente non mi piace parlare di fronte a molte persone o guardarle negli occhi mentre lo faccio ma, in fin dei conti , mi piace pensare che tutta la nostra vita è un lungo spettacolo  e che il teatro può aiutarci a non temere la paura di esibirci.