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Un voyage d’artiste

Immaginate un ponte che percorre una distanza di circa 1500 chilometri, che attraversa mezza Italia, che oltrepassa le Alpi, il confine francese e che si ferma qualche chilometro a sud-est del famoso Mont Saint-Michel. Ecco questo ponte esiste davvero dal 27 settembre 2002,data in cui il gemellaggio tra Jesi e la città francese di Mayenne, nella regione Pays de la Loire, è stato ufficialmente firmato.

Per celebrare i vent’anni dalla creazione di questo ponte culturale è stata organizzata una mostra d’arte contemporanea che rappresenta il legame tra queste due città apparentemente troppo distanti per avere punti di contatto, ma che in realtà condividono più di quanto possiamo immaginare. Il titolo scelto “Gemelli culturali Jesi-Mayenne, un viaggio d’artista” allude allo scambio vissuto dai 16 artisti, italiani e francesi, che sono stati coinvolti nel progetto e ai quali è stato permesso di visitare rispettivamente Mayenne e Jesi.

Un evento simile è in grado di veicolare cultura, contemporaneità e transnazionalità ed è per questo che lunedì 20 marzo le nostre professoresse di francese Antonella Alessandrini e di storia dell’arte Sabrina Tacconi, insieme ai colleghi Gloria Giombini e Giacomo Santoni, hanno deciso di proporre questo percorso alle classi 4I e 5I dell’indirizzo economico-sociale, cogliendo l’occasione per farci tradurre dal francese le parole di Mathieu Grandet, direttore del Musée du Château de Mayenne e, per l’occasione, nostra guida insieme a Simona Cardinali, Responsabile dell’Ufficio Musei del Comune di Jesi. In questo modo abbiamo potuto mettere a frutto le competenze linguistiche acquisite in questi anni anche in un contesto specifico come quello artistico. Nelle varie opere gli artisti hanno saputo fondere alcuni elementi identitari delle due città in una nuova realtà: sono stati in grado di superare i limiti di spazio e di tempo, nonché di accostare, ad esempio, figure mitiche o classiche portatrici di ideali universali, o che almeno tali dovrebbero essere, come il rispetto per il nostro pianeta.

    

La ricchezza della mostra risiede soprattutto nella diversificazione delle installazioni che spaziano tra scultura, disegno, tessitura, fotografia, opere interattive fino alla tipografia, quest’ultima di particolare rilevanza in quanto caratteristica della storia di entrambe le città. La maggior parte degli artisti ha lavorato per rappresentare l’incontro e talvolta la fusione delle due città attraverso i rispettivi simboli, mentre nella sua serie di scatti la fotografa jesina Francesca Tilio ha scelto di immortalare gli adolescenti di Mayenne e quelli di Jesi durante l’emergenza Covid: dai volti di questi ultimi a trasparire sono i segni di solitudine e incertezza che tuttora ci portiamo addosso. Passando in rassegna i vari ritratti abbiamo potuto notare che alla fine anche noi adolescenti non siamo poi così diversi, proprio come le nostre città.

Se da una parte abbiamo ritrovato un po’ l’angoscia vissuta soprattutto da noi giovani, dall’altra abbiamo capito che ora possiamo correre verso l’altro per ritrovarci e riscoprirci, magari in una visita futura ai giovani di Mayenne! In una realtà storica come la nostra, credo sia fondamentale per i cittadini adottare un’ottica più europea che nazionale, pertanto eventi come questa mostra sono proprio quello che ci vuole per diffondere in piccole realtà di provincia, quale la nostra, quei sentimenti che trasmettono l’appartenenza alla comunità europea.

Lucrezia Rotoloni, V I 2022-2023