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Viaggio nel cuore dell’Europa: nuove energie e prospettive

Oggi, 9 maggio 2023, ricorre il cinquantesimo anniversario della dichiarazione Schuman, che proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che avrebbero condotto alla nascita dell’Unione europea: per questo motivo, ogni 9 maggio si celebra la Giornata dell’Europa, un momento in cui riflettere sul concetto di Europa unita, ricordando l’importanza che l’Unione ricopre per gli stati che ne fanno parte e per i suoi cittadini.

Quale modo migliore di celebrare questa giornata fondamentale se non facendo un salto nel cuore d’Europa, il Belgio? Dal 17 al 21 aprile, ho preso parte con 17 ragazze e ragazzi del liceo al progetto Erasmus+ “Accreditamento scuola” a Bruxelles. L’esperienza è stata ricchissima e formativa sotto tutti i punti di vista, dunque risulta difficile anche solo raccontarla in modo esaustivo. Ogni momento vissuto ha contribuito a rendere il viaggio un ricordo indelebile per tutti noi: nel meraviglioso sfondo della moderna e suggestiva città di Bruxelles abbiamo stretto nuovi rapporti d’amicizia, grazie soprattutto all’intensità dell’esperienza; abbiamo imparato a conoscere lo stile di vita belga, e siamo entrati in contatto con un mondo culturalmente molto diverso da quello a cui siamo abituati, immergendoci nell’arte e visitando la città.

Come ho già detto, è impossibile selezionare dei momenti che per qualche ragione si siano rivelati più incisivi rispetto agli altri; tuttavia, ricordo con entusiasmo tutte le attività sulla sostenibilità ambientale che abbiamo avuto l’occasione di svolgere. Il nostro percorso tematico è iniziato con la visita all’apparato di depurazione dell’acqua di Leuven, dove abbiamo appreso in profondità cosa significa lo spreco e quanto ognuno di noi, nelle proprie attività quotidiane, impatti negativamente sull’ambiente che lo circonda; per darci un’idea più precisa della situazione, ci è stato fornito un quadro dettagliato del livello di inquinamento dei fiumi del paese attraverso i periodi storici. Questa parte è stata particolarmente significativa, poiché abbiamo avuto modo di vedere chiaramente gli effetti positivi delle nuove tecnologie di riciclo degli scarti e filtraggio dell’acqua, non solo nella zona prossima all’impianto, ma in tutto il paese. È seguita poi la visita vera e propria, che ha completato il quadro avviato precedentemente, mostrandoci come sia possibile effettuare un cambiamento sensibile se si attua un approccio innovativo volto al riutilizzo e alla massimizzazione consapevole delle risorse. In seguito a questa esperienza, che ci ha introdotto al tema del progetto, ci siamo recati al Miniemeninstituut, dove abbiamo incontrato degli studenti locali. Attraverso le attività proposte, il gruppo ha sicuramente acquisito sensibilità in merito al tema dell’acqua, approfondendo le fasi di depurazione a livello meccanico, chimico e biologico.

Conclusa la parte “empirica”, si dava il caso che in quegli stessi giorni Leuven ospitasse un festival sulla sostenibilità a cui, naturalmente, non siamo potuti mancare. Tra uno stand con prodotti ecosostenibili e un intervento sulla partecipazione giovanile e l’attivismo ambientale, abbiamo scoperto una passione e un entusiasmo che ci hanno dato la forza necessaria per coinvolgere nella causa più persone possibili nella nostra comunità, magari anche creando un gruppo con cui impegnarsi collettivamente a sensibilizzare sul tema. Rigenerati dalle energie e dagli stimoli ricevuti in questa occasione, l’ultimo giorno ci siamo dedicati a quella che, secondo me, è stata l’esperienza più significativa – nonché la più coerente con il tema della giornata odierna – : il workshop sulla sostenibilità presso la sezione ambientale della Commissione Europea. Si è trattato senza dubbio dell’attività più coinvolgente e entusiasmante, sia perché ci trovavamo in uno dei quartieri generali dell’UE, sia per l’interessantissimo dialogo che si è instaurato, dal quale sono emerse idee molto originali. Due funzionari hanno facilitato il dibattito partendo dal proporci attività che hanno favorito riflessioni sugli SDGs (SustainableDevolpmentGoals) e le Green Competences, tra gli altri. La terza giornata – che si è rivelata all’insegna del patriottismo europeo! – si è poi conclusa con la visita del Parlamentarium, un museo (vicino alla sede del Parlamento Europeo) dedicato alla storia dell’Unione Europea, a partire dalle origini fino all’attualità.

 

Personalmente, il contatto diretto con il cuore dell’Europa mi ha fatto riscoprire delle radici che spesso dimentico di avere; l’insoddisfazione o sfiducia nei confronti dell’Europa e delle istituzioni europee è diventato un fenomeno diffuso, soprattutto in seguito alle difficoltà che ha riscontrato l’unità europea, difficoltà che hanno raggiunto il loro culmine nel conflitto Russia-Ucraina.
In questo senso, vorrei concludere proprio con un augurio per la popolazione europea, alla luce di quanto ho tratto dall’esperienza a Bruxelles; rileggendo la storia dell’Unione, analizzando i passaggi decisivi che l’hanno caratterizzata, a partire con la fondazione della Società delle Nazioni, si nota come la maggior parte delle guerre che nel passato hanno coinvolto il nostro continente, creando ingiustizie e divisioni tra Stati, siano alla fine state risolte con la diplomazia, il compromesso, patti e concessioni. Nei momenti bui, è sempre stato possibile ritrovare un’unità europea ed è esattamente ciò a cui aspiro per l’Europa contemporanea: che trovi la forza proprio nelle somiglianze, andando a ricavare i presupposti per la pace attingendo a quei valori di libertà, sicurezza e solidarietà che, da secoli, caratterizzano l’Europa unita.

Bianca Barchiesi, III A LC 2022/2023